giovedì, maggio 31, 2007

Spinaci giap



Con il caldo amo le cotture veloci non tanto per non essere bollita insieme ai cibi ma perché mi piace giocare con le energie. Così non mangio solo cibi crudi ma mi piace dar loro quel tanto di calore che mi difenderà da un eccesso di energia fredda ma lascerà loro quel tanto di fresco che mi aiuterà a sentirmi meno accaldata.
Per la macrobiotica questo è un fondamento che si impara solo sperimentando, studiando e guardando che effetti fa questo gioco di energie (che peraltro coinvolge tutto il nostro essere non solo il cibo) sul nostro corpo.
Tutto per dire che mi son divertita a far gli spinaci alla giapponese? Oh sì ;-))

300 gr di spinaci freschi
1 cucchiaio di salsa di soia
2 cucchiai di aceto di riso
1 cucchiaio di olio di sesamo
1 cucchiaio di gomasio

Pulite e sbollentate per pochi secondi (pochi secondi nel senso della parola: li buttate in acqua e li ritirate subito) gli spinaci. Strizzateli bene.
Nel wok scaldate l'olio e la soia. Saltate velocemente gli spinaci, aggiungete l'aceto di riso e spolverate con il gomasio.
Si possono mangiare tiepidi o freddi anche il giorno dopo (saranno ancora più saporiti)

martedì, maggio 29, 2007

Grissoni morbidi alle erbe e sale di Maldon



Dopo una vacanzina di quattro giorni (messaggio privato per tutte/i coloro che quello che sanno dov'ero...GRAZIE!!!!!!) ho il frigo che definirlo ululante non rende l'idea.
Mancava persino il pane!!!!!!
I grissoni morbidi non sono proprio una soluzione proprio veloce ma di sicuro di gran soddisfazione ;-D


La ricetta è presa da un libro sul pane "Dough" che consiglio a chi ha una insana passione per i lievitati e vuole studiare a fondo i sistemi di impasto.
Richard Bertinet è infatti un sostenitore degli impasti morbidi e soprattutto dell'assoluta necessità di impastare a lungo e far assorbire bene l'acqua alla farina prima di aggiungerne. Traduzione? non fatevi prendere dal panico quando vi pare di aver a che fare con un impasto troppo morbido e continuate a impastare e a impastare e a impastare. Se poi dovete aggiungere farina (ogni farina assorbe in modo differente) fatelo spolverandovi le mani e non direttamente nell'impasto.

250 gr di manitoba

250 gr di farina integrale

350 gr di acqua tiepida

3 gr di lievito secco o 8 di fresco

1 cucchiaino di sale

2 cucchiai di erbe tritate (origano, rosmarino, basilico)

1 cucchiaio scarso di sale di Maldon


Cominciate a impastare acqua, lievito e farina e continuate fino a quando l'impasto non sarà morbido ed elastico e soprattutto non appiccicoso.
Mettetelo in una ciotola unta e in luogo tiepido a lievitare. Quando sarà raddoppiato, rilavorate l'impasto unendo le erbe. Fate dei rotoli e allungateli, arrotolandoli leggermente su se stessi, su una teglia coperta da carta forno. Lasciateli lievitare di nuovo fino al raddoppio e poi cospargeteli di sale. Cuoceteli in forno caldo a 200° per 15 minuti. Se li volete molto croccanti fateli cuocere più a lungo ma occhio a non farli bruciare. :-)

mercoledì, maggio 23, 2007

Stufato di seitan



Non è proprio un piatto adatto al caldo africano di questi giorni, ma può essere mangiato appena tiepido insieme a una bella insalata così da compensare le energie o piazzato nel frigo in attesa della prima serata di pioggia.
Tendo a cucinare piatti lunghi quando ho tanto tempo a disposizione, a farne in quantità superiori al consumo quotidiano a a piazzarlo nel surgelatore per quelle sere in cui non ho voglia di far nulla se non piazzarmi sul divano con un buon libro o un dvd.
Lo stufato è per me ideale perché non implica nemmeno di rimaner in cucina a controllarlo: è sufficiente usare una pentola di coccio e lasciarlo cuocere a fuoco bassissimo per almeno un paio di ore.

300 gr di seitan
1 tazza di piselli
3 carote
1/2 cavolo cappuccio
2 cipolle
1 cucchiaino di dado casalingo (o sale)
3 cucchiai di olio extra vergine
acqua qb
2 cucchiai di farina integrale

Tagliate a pezzetti il seitan e infarinateli. Tritate carote, cipolle e cavolo e fateli saltare nell'olio caldo per 5 minuti mescolando. Unite il seitan e fate saltare per qualche minuto. Aggiungete i piselli e infine 1 tazza di acqua e il dado. Coprite e fate cuocere a fuoco bassissimo per un paio di ore controllando che ci sia liquido a sufficienza (unite acqua se necessario).
Se volte rendere il tutto bello denso togliete un po' di liquido dallo stufato (mezza tazza), mescolatelo bene a un cucchiaio di farina e rimettete il tutto nella pentola.

lunedì, maggio 21, 2007

Zuppa tiepida di carote



e un po' di altre cosine :-)

Doveva essere una zuppa fredda ma devo dire che appena tiepida è migliore.
Sarà che poi il freddo spegne molto i profumi, sarà che a me le zuppe fredde (compreso il gazpacho) non piacciono più di tanto perché mi par sempre di bere un frullatino salato. Conclusione: ognuno ha le sue paturnie! ;-)

5 carote
2 zucchine
1 cipollotto
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
una puntina di pasta di curry
1 cucchiaio di salsa di soia
il succo di mezzo limone
2 cucchiai di olio extra vergine leggero od olio di sesamo
acqua qb

Tritate il cipollotto e fatelo soffriggere nell'olio. Aggiungete le carote, le zucchine precedentemente pulite e tagliate a tocchetti, e e la pasta di curry. Fate saltare per qualche minuto poi coprite di acqua e portate a cottura.
Frullate il tutto con il frullatore a immersione, unite il succo di limone, la salsa di soia e l'erba cipollina. Servite appena tiepida (o fredda) con qualche crostino.

venerdì, maggio 18, 2007

Totoro lunch



Totoro regna sovrano negli ultimi tempi.
Ha la capienza giusta, tanti divisori e poi vado a passioni.
La prima foto è a dir poco orrida, ma la mattina presto con la pioggia era impossibile fare di meglio (anche perché vorrei evitare strane domande dalla vicina di casa ;-)))
Dato il ritorno del caldo degli ultimi giorni ho incominciato a mangiare pomodori, verdure crude o zuppe fredde, in modo da armonizzarmi con il clima senza esagerare. Ho una casa fredda dove ancora vige il piumino e un ufficio con l'aria condizionata a palla tutto il giorno -)

A sinistra: stufato di seitan e zuppetta fredda di carote (ricette che ritroverete la prossima settimana)
A destra: pasta e tekka, pomodori e affettato di seitan tagliato a stelline con le formine taglia biscotti (almeno ho loro trovato un utilizzo ... i biscotti non mi sono mai nemmeno piaciuti ;-)))

giovedì, maggio 17, 2007

Cambiare con le stagioni ... un bel libro



Un bellissimo libro ideale per chiunque voglia avvicinarsi alla cucina macrobiotica.
Aveline Kushi era l'amatissima moglie di Michio Kushi, uno dei padri fondatori e rinnovatori della filosofia macrobiotica. Amante e grande esperta della cucina, ha scritto numerosi libri di ricette diffusi in tutto il mondo. Changing Seasons è un libro splendido e utilissimo.

Se si vuol approfondire la filosofia macrobiotica è necessario rivolgersi ai libri di Michio Kushi, ma questa è invece la parte pratica, la mera applicazione.
Secondo me può essere d'aiuto anche a chi voglia semplicemente mangiare in modo diverso e in armonia con le stagioni e i cambiamenti del nostro corpo. Vengono proposte decine di ricette divise per quattro menu. Son tutte ricette molto semplici e facili da eseguire. Per me è un libro fondamentale a cui mi rivolgo nei periodi in cui tendo a cucinare in modo elaborato o magari son troppo spesso fuori a mangiare o semplicemente mi sono dimenticata la semplicità e bontà di alcuni piatti.

Purtroppo si trova solo in inglese, ma i libri di Aveline son scritti in un inglese di facile comprensione anche per chi non abbia tanta dimestichezza con questa lingua, lo trovate su Amazon e nell'Indice a fianco.

mercoledì, maggio 16, 2007

Le cipolline ai due aceti




Ci son giorni in cui mi immergerei nell'aceto. Di solito quando son nervosa o irritata e se non sto attenta posso finire sul divano a divorare cipolline sotto aceto a quintalate ;-)
Di solito è perché risento della primavera o di troppe serate fuori o pasti strani e quindi ilmio fegato mi richiama all'ordine.
Un pochino di aceto può solo far bene, un litro di sicuro non tanto più che ne risentirebbe anche lo stomaco.
La macrobiotica ama metter insieme tutti e cinque i gusti (acido, dolce, salato, piccante, amaro) nell'arco della medesima giornata e così le cipolline ai due aceti sono un bell'accompagnamento alle polpette di pesce o ai filetti di coregone marinati.

250 gr di cipolline borettane
4 cucchiai di olio extra vergine
1 cucchiaio di malto di riso
2 cucchiaiai di aceto di mele
1 cucchiaio di aceto balsamico di Modena
un pizzico di sale
pepe ero macinato fresco

Pulite le cipolline e mettetele in una pentola a fondo pesante con tutti gli ingredienti (tranne il pepe che metterete a fine cottura). Aggiungete acqua a filo. Fate cuocere coperte e a fuoco basso fino a quanto le cipolline non si saranno cotte e saranno leggermente caramellate. Durante la cottura controllate che non si asciughino troppo e mescolatele con grande delicatezza in modo da non romperle. Buone anche fredde. La stessa ricetta si può fare con le cipolle rosse tagliate a pezzettoni.

lunedì, maggio 14, 2007

Filetti marinati



Ieri è stata una giornata strana ... la domenica mi piace pigrare su una sdraio o sul divano senza far nulla (o quasi).
e invece mi è toccata una passeggiata di qualche chilometro per andar a comprare il pesce di lago.
Beh ne sono uscita rinfrancata e con dei fantastici filetti di coregone nella borsa della spesa.
Il coregone è un pesce di lago a carne bianca detto anche lavarello; delicatissimo al palato, abbastanza raro e costoso è però ottimo soprattutto marinato.
Non essendo nella mia cucina ;)) non avevo grande scelta sugli ingredienti della marinatura ...
Se non trovate il coregone, la ricetta va benissimo per tutti i pesci a carne bianca (quindi non tonno o salmone o trota) e magari preferite quelli di lago o fiume perché più delicati e meno pesanti dal punto di vista energetico.


6/8 filetti di coregone
4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
2 cucchiai di aceto di vino bianco (buono!!!)
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di capperi sotto sale

Dissalate i capperi. Miscelate olio, aceto e prezzemolo. Mettete i filetti in un piatto da portata e copriteli con la marinata e i capperi. Ponete in frigo e servite dopo al massimo un'ora (troppo tempo immersi nella marinatura e i filetti tendono a perdere di morbidezza).

venerdì, maggio 11, 2007

Salsa agli spinaci




Questa salsina me l'ha fatta venire in mente la mia mamma l'altra sera. Aveva comprato degli spinacini freschi e non sapeva come farli ... al momento il vuoto mentale (come spesso mi accade quando mi chiedono ricette a bruciapelo e quando sto già mangiando: faccio delle figuracce micidiali ;-))) ... 6 ore dopo la fulminazione ;-D

Una specie di specie di pesto che però può andar bene come salsina (un filo più liquida) di accompagnamento a tofu o seitan alla piastra. Si può persino aggiungerne un cucchiaino al condimento per l'insalata.
Se potete comprate l'aglio fresco: è più profumato e meno pesante per la digestione

150 gr di spinacini freschi
1 spicchio di aglio fresco
2 cucchiai di nocciole
Olio extra vergine d'oliva qb
1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie (opzionale)
2 cucchiai di acqua
sale


Frullate il tutto unendo olio a filo fino a quando non raggiungerà la consistenza desiderata.

giovedì, maggio 10, 2007

Pane alle erbe e pomodorini



Pane pane pane ... periodo di impastamenti di ogni genere e il pane mi lievita che è un piacere ;-D
L'altra sera discutevo con amici sulle parole che fan venire l'acquolina e una era "panino imbottito" e questo bel panone morbido con la crosta croccante, saporito è proprio l'ideale.

E' un pane adatto anche a chi non ha molta esperienza con le lievitazioni e dà soddisfazione.
Può esser anche fatto a piccoli panini.

150 gr di farina manitoba o farina 0
150 gr di farina integrale
200 gr di farina di grano duro
300 ml di acqua tiepida
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di sale
3 gr di lievito di birra secco o 7 di fresco
10 pomodori secchi tagliati a pezzetti
2 cucchiai di erbe fresche (timo, basilico...) tritate

Miscelate le farine, poi unite lievito (se fresco scioglietelo in due dita di acqua prese dal totale), l'acqua, l'olio e cominciate a impastare. Lavorate a lungo, unite il sale e continuate a lavorare fino a quando non avrete un impasto morbido, non appiccicoso ed elastico (se è troppo duro unite qualche cucchiaio di acqua). Battete a lungo la pasta sulla spianatoia, fate una palla e mettetela a lievitare in una ciotola leggermente unta e coperta. Quando sarà raddoppiata, sgonfiate la lievitazione e unite i pomodori e le erbe. Impastate velocemente, date la forma che preferite e fate di nuovo lievitare fino al raddoppio, sempre coperto da un panno umido e in luogo tiepido.
Scaldate il forno a 200° e cuocete per 30/40 minuti fino a quando il fondo non suonerà vuoto.

lunedì, maggio 07, 2007

Polpette di nasello



Le polpette mi mettono allegria. Son legate ai momenti d'infanzia in cui mia madre riusciva a farmi mangiare qualunque cosa solo trasformandolo in polpette o polpettone. Mai uguali sempre saporiti e originali, son ancora oggi il suo cavallo di battaglia.

L'altro giorno mi son ritrovata a dover svuotare il freezer e mi son ritrovata nelle mani piselli e filetti di merluzzo ... ideona!!! Il pesce lo cucino poco perchè lo riservo alle uscite al ristorante ;-))
Proteine di due tipi, fibre e pochi grassi. Son deliziose se accompagnate da una senape non troppo forte e pure messe nei panini non sono male.

300 gr di filetti di merluzzo
150 gr di pisellini surgelati
100 gr di tofu seta
2 scalogni tritati
1 carota tritata
4 cucchiai di pane grattuggiato
1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
sale
pepe macinato fresco

Cuocete a vapore il merluzzo. In una casseruola stufate gli scalogni e la carota in due cucchiai di olio extravergine e un pizzico di sale. Unite i piselli e fate cuocere unendo qualche cucchiaio d'acqua se necessario. Salate e fate raffreddare.
In una ciotola mettete i piselli, il nasello, il tofu e cominciate a impastare (se volete potete usare un mixer per sminuzzare il pesce) e poi unite il lievito, l'erba cipollina e infine il pane grattuggiato, calcolandone la quantità a seconda dell'umidità dell'impasto. Salate e pepate.
Fatene delle polpette o degli hamburger e fateli riposare un'oretta nel frigo.
Cuoceteli in padella con un pochino di olio, girandoli un paio di volte.

venerdì, maggio 04, 2007

Il pane da toast integrale



Un bel pane per la colazione del fine settimana o per dei panini. Si conserva molto bene e si può congelare già affettato (per tagliarlo aspettate almeno un giorno o ve lo ritroverete a briciole per tutta la cucina).
Il pane mi mette di buon umore e questo non manca alla regola. Potete anche farlo di farina bianca ma l'integrale ha un profumo abbastanza unico. Io metto pochissimo lievito, o metto in un luogo caldo e aspetto pazientemente, in questo modo anche le farine integrali lievitano per bene e il pane è più digeribile.
In questo caso vi consiglio o uno stampo da pancarrè (esistono ma son abbastanza costosi) o un più banale stampo da plumcake da 26 cm.


400 g. di farina integrale o di segale
3 g. di lievito di birra secco o 8 di fresco (anche meno)
2 cucchiai abbondanti di olio extra vergine o di olio di mais bio
1 cucchiaino di sale g. di sale
200 g. di acqua scarsi
1 cucchiaio di malto d'orzo


In una ciotola mettetela farina poi il lievito secco (se usate quello fresco, scioglieteo primain due dita di acqua e aspettate 10 minuti che faccia le bolle, così verificherete che sia attivo) poi l'acqua in cui avrete sciolto il malto, l'olio e infine il sale. Impastate con forza fino ad avere una pasta morbida ma non appiccicosa. Batetelo per 5 minuti sulla spianatoia poi mettetelo a lievitare in una ciotola leggermente unta e coperta. Quando sarà raddoppiato sgonfiate la lievitazione con un pugno e fatene una trecciona delle dimensioni dello stampo. Mettete l'impasto nello stampo e fate lievitare fino a che arriverà al bordo. Cuocete a 200/220° per 40 minuti o fino a quando non suonerà vuoto. Dopo 30 minuti estraetelo dallo stampo e fatelo cuocere direttamente sulla griglia stando attenti che non scurisca troppo.

mercoledì, maggio 02, 2007

amaranto e cime




PIOVE!!!!! ed era ora ... e poi se piove il primo giorno di lavoro dopo le vacanzine del primo maggio va benissimo ;-))) per fortuna stamattina non ho preso la bici!!!!
Le temperature sono scese un po' e quindi una bella zuppa ci sta pure bene.

Continuiamo con l'amaranto ... e con le cime, le ultime della stagione. Son già scomparsi, grazie al caldo mostruoso delle scorse settimane, i cavoletti e molti parenti dei broccoli. SIGH!
Le foglie le ho saltate in padella con pomodori secchi, olio e un pochino di aglio, mentre i gambi li ho infilati in questa zuppa.


1 tazza di amaranto
150 gr di fagioli cannellini secchi
200 gr di gambi di cime di rapa
1 cipolla media
2 cucchiai d'olio
1 cucchiaio di salvia, romarino e timo tritati
acqua qb
1 cucchiaino di dado casalingo

Ammollate i cannellini in acqua fredda con 1 pezzetto di alga kombu per una notte. La mattina buttate l'acqua, sciacuateli e mettete da parte la kombu (una volta asciutta potrete riutilizzarla alemno altre due volte).
Sciacquate l'amaranto, poi tostatelo a secco per un minuto e mettetelo da parte.
Stufate la cipolla nell'olio con un pizzico di sale poi unire i gambi di cime di rapa tagliati a tocchetti, unite i fagioli e l'amaranto. Fate insaporire poi coprite di acqua e fate cuocere a fuoco lento fino a quanto il tutto non sarà ben cotto. Se volte un effetto molto cremoso, frullate due cucchiai di zuppa e poi rimettete il tutto sul fuoco. Prima di servire aggiustate di sale e cospargete con le erbe fresche tritate.